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Conflitti dimenticati

10 April, 2008

Quello dei “conflitti dimenticati” è un concetto che negli ultimi anni è stato utilizzato spesso nel gergo giornalistico e politico. Sancisce l’aquisizione di un dato di fatto, ovvero che le agende politiche e mediatiche constatano loro stesse la mancanza di attenzione su determinati conflitti. Per una volta, siamo d’accordo!

Da qualche anno la nostra attenzione si rivolge ad un pugno di situazioni belliche, anche questa dettata da una serie di priorità create dalla politica internazionale successive all’11 settembre. E allora ci raccontano dell’Afganistan, della Palestina, dell’Iraq, di nuovo dell’Afganistan, tralasciandone innumerevoli altre. Certo l’attenzione mediatica segue determinati criteri di rilevanza, quali la presenza di soldati italiani, grado di letalità del conflitto, prossimità geografica, interessi economico-politici e così via. Allora ecco che i conflitti in Bosnia, in Kosovo, in Afganistan, Iraq e Palestina diventano “guerre celebri”, a scapito di altre, le “dimenticate” appunto. E la nostra non è una disattenzione dettata dalla consapevolezza che qualcuno ben se ne starà pur occupando. Ma chi?

La più estesa organizzazione internazionale del pianeta, le Nazioni Unite, nasce e opera per uno scopo ben preciso: preservare e facilitare la cooperazione fra stati garantendo sicurezza internazionale, progresso sociale, sviluppo economico e diritti umani. Il loro intervento nelle zone calde del pianeta è però troppo spesso in punta di piedi (incapace di capovolgere o limitarne le dinamiche) così come la loro presenza sui nostri media. Non si sa dove operano, come e con quali risultati. Un solo esempio per capirci. La Repubblica Democratica del Congo, che tra l’altro rientra nella categoria “conflitti dimenticati”, conta circa 18.500 funzionari ONU. Un esercito. Eppure di quello a cui qualcuno si riferisce come Guerra Mondiale africana, o il conflitto più sanguinario dopo la Seconda Guerra Mondiale, che cosa si conosce? L’80% dei funzionari ONU sono presenti nel solo continente africano. Eppure a meno di clamorosi incidenti (vedi il Kenya) che cosa ci passano i media riguardo il Sudan, lo Zimbabwe, la Somalia, l’Uganda, la Costa d’Avorio? Poco, oppure informazioni che non tengono conto della complessità dei contesti, per cui il conflitto in Colombia viene passato per una mera guerra tra potere centrale e narcotrafficanti (mentre inizialmente i casus belli furono altri), o che il Nepal significa solo Everest e turismo, mentre dal ’96 si combatte una guerra interna cruenta, che i conflitti in Africa si basano su ragioni meramente etniche, e così tante altre.

Nell’era della comunicazione sappiamo molto di noi stessi e dei nostri vicini (anzi, vicinissimi), ma poco o nulla del resto del mondo. Le notizie su fatti che più ci interessano o semplicemente ci appassionano dobbiamo andarcele a cercare. Vi invito allora a suggerire qui, commentando, quei conflitti che secondo voi non riscontrano la giusta attenzione mediatica. Per informarci, e informarvi.

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